venerdì 30 maggio 2008

LOST STAGIONE 4


ABC/BAD ROBOT/GRASS SKIRT - 2004 creato da:JJ Abrams,Demon Lindelof,Jeffrey Lieber,Carlton Cuse.
Matthew Fox, Evangeline Lilly, Dominic Monaghan,Kim Yunjin,Maggie Grace,Jorge Garcia,Josh Holloway,Michael Emerson,Terry O'Quinn,Naveen Andrews,Daniel Dae Kim,Henry Ian Cusick,Adewale Akinnuoye-Agbaje,Mira Furlan,Harold Perrineau Jr,Emilie de Ravin.


Conclusa la quarta stagione di Lost ci si chiede sul serio se questa serie non abbia effettivamente superato i modelli televisivi a cui i suoi realizzatori si sono ispirati. E' innegabile che sia riuscita a raggiungere vette "cinematografiche" tali da rivoluzionare l'home entertainment in maniera definitiva. Mutata strutturalmente sia per stabilizzarsi (le altre stagioni erano troppo lunghe), sia a causa dello sciopero degli sceneggiatori, Lost ha trovato nei soli 13 episodi di questa stagione la sua dimensione perfetta. Questo non solo per la celerità con cui gli avvenimenti si sono susseguiri, ma anche per il livello degli stessi episodi. La serie ha visto una evoluzione prismatica con l'introduzione dei flashforward che hanno sviluppato nello spazio e nel tempo la storia dei naufraghi.



Tutto ciò ha avuto uno svolgimento cosciente e spontaneo, per nulla forzato, che ha trovato la forza nella prima parte della stagione destabilizzando spesso lo spettatore. Ormai chiaro che il perimetro dell'isola non fosse l'unico campo di gioco degli avvenimenti attivi (contro il progressivo impoverimento delle precedenti stagioni), adesso la storia si sviluppa in molteplici livelli tutti evidentemente disposti in modo tale da concentrarsi in maniera centripeta. I nuovi arrivati sull'isola, buoni o cattivi, sono solo un tassello degli avvenimenti che svelano progressivamente alcuni dei segreti insiti dell'isola che ormai erano quasi chiari al pubblico più assido. L'isola si svolge nel tempo e nello spazio su molteplici livelli temporali.


Forte di episodi geniali, tra cui un outsider come quello Desmon-centrico che vive di vita propria, la serie rafforza i suoi personaggi principali, arricchendo comunque di nuove leve le cui caratteristiche sono pari a quelle dei volti già noti. La fa da mattatore,senza ombra di dubbio, Michael Emerson, ovvero Benjamin Linus, che si candida a migliore villain del decennio. La sua personalità ambigua ed accentratrice è espressione degli stessi autori, dominatori e custodi della verità essoluta. Mentre nuovi cattivi e prospettive inaspettate si rivelano di fronte allo spettatore, ci si rende conto di un enorme disegno che assolutizza gli eventi e li rende universali. I protagonisti vanno verso l'agoniata salvezza ma scopriamo non essere l'ultima spiaggia di una narrazione che, come affermato dal creatore, è un edificio con molte più stanze. Il personaggio di Locke diventa, dopo un periodo di voluta ridefinizione quasi in negativo, l'espressione della curiosità morbosa dello spettatore ed una ideale staffetta come protagonista assoluta. Il season finale chiude un capitolo per aprirne almeno tre diversi e paralleli, dove numerose bisettrici spazio-temporali si intersecano su una mappa che sappiamo, alla lunga, già sulla strada per chiudersi.


di Gianluigi Perrone

giovedì 3 aprile 2008

CALIFORNICATION - STAGIONE 1



Showtime - USA 2008 - Creata da:Tom Kapinos - interpreti:Dave Duchovny,Natascha McElhone,Madeleine Martin,Madeleine Zima,Evan Handler,Pamela Adlon

C'è stato bisogno di sottolinearlo che il personaggio di Hank Moody, protagonista della serie Californication creata da Tom Kapinos , fosse ispirato ad un altro Hank, Bukowski, con cui condivide la professione di scrittore. Gli omaggi sono molteplici, non ultima la rappresentazione del padre di Moody da parte di Mark Margolis, che a Bukowski ci assomiglia molto. Ebbene è necessaria questa precisazione perchè il personaggio interpretato da Dave "Maulder" Duchovny sarà anche uno scapestrato scrittore in crisi creativa dedito alle dissolutezze più oscene ma non ha la raffinatezza lercia del vero Bukowski.

Duchovny, che è anche produttore, cerca di tirarsi via dalla faccia la persecuzione del personaggio di X-Files, cosa che non riesce completamente, mettendosi nei panni di questo scrittore Don Giovanni e disordinato che tenta di riconquistare la sua ex(Natascha McElhone) con cui ha una figlia (Madeleine Martin)e riunire la famiglia. Come da titolo (e si sono beccati pure una bella denuncia dai Red Hot Chili Peppers), il vizio preferto di questo Hank non è l'alcohol come il suo illustre pigmalione, ma il sesso. Hank è una calamita infallibile verso le donne, tanto da conquistarne due a puntata con la facilità con cui si uccide un moscerino. Tra queste c'è Mia( la bellissima Madeleine Zima), figlia dell'uomo che sta per sposare la sua ex, che poi Hank scopre sedicenne. Una delle sottotrame è la fissazione per questa Lolita verso Hank che invece, almeno sentimentalmente, sembra non avere occhi che per la ex moglie. Hank cerca di scivere un nuovo libro mentre esce l'orribile riduzione cinematografica del suo libro di successo God Hates Us All, che si chiama A Crazy Little Thing Called Love e il cui apprezzamento è il metro delle simpatie del protagonista. Divertente in questo frangente lo sfottà a Tom Cruise e Katie Holmes, interpretati da dei sosia brevemente, che sono l'esempio dell'ironia popolare verso cui la serie spesso si affida. Le sottotrame integrano le manie sessuali della coppia formata dall'agente di Hank, Charlie (Evan Handler) e della moglie Marcy(Pamela Adlon). Sarà che ormai siamo abituati a ben altro ma, nonostante il sesso sia il tema principale e i nudi (o meglio le tette) si sprechino, la serie è abbastanza castigata e si basa su principi morali fin troppo caramellosi. La scrittura spesso è stereotipata e per un pubblico distratto. Sarà evidentemente il target basso e popolare ma mostrare il protagonista, nonostante il caratteraccio, come l'uomo apprezzato da tutti, irresistibile a tutte le donne e bravo pure a letto dà un po' fastidio.

Alcuni personaggi sono marginali e sbagliati, soprattutto la moglie di Hank che dovrebbe poi essere la protagonista. Madeline Zima ruba la scena un po' a tutti con questo suo modo da Lolita sboccata che però perde decisamente con Eden,la perversa ninfomane di Nip/Tuck recentemente vista nella serie. Così alcune situazioni come il fatto che nonostante Duchovny torni continuamente a fare la corte alla ex moglie, il futuro marito di quest'ultimo non dica niente, anzi si prende gli insulti sorridendo.Molta poca autoironia non fa affatto onore agli sceneggiatori. La serie va in progressivo miglioramento, per fortuna, ma durando solo 12 episodi non può non risentire di un che di irrisolto. Intendiamoci, la serie si fa seguire ed alle volte è anche piacevole per questi continui rimandi pop. La musica è un elemento costante ,tanto che ha volte riviene in mente Altà Fedeltà, solo che gli alti e bassi sono un po' vertiginosi. La prima stagione si conclude con un cliffhanger ma non ci si aspetta da quello un miglioramento radicale.

di Gianluigi Perrone

lunedì 17 marzo 2008

TERMINATOR - THE SARAH CONNOR CHRONICLES STAGIONE 1


Fox/WB,C-2 Pictures - USA 2008 - Creata da:Josh Friedman interpreti:Lena Headey,Thomas Dekker,Summer Glau,Richard T. Jones

Non è escluso che la serie Terminator - The Sarah Connor Chronicles, nasca per volontà di chi detiene i diritti del franchising per vedere se sia il caso di chiudere la saga con il quarto capitolo cinematografico ambientato nel futuro, durante la guerra tra robots e resistenza. I fatti si svolgono in seguito al Terminator 2 di James Cameron e sena tener conto degli eventi relativi al recente Terminator 2 - Rise of the Machines di Mostow. La cronologia viene spostata di un decennio e vediamo Sarah Connor (interpretata da Lena Headley, la Gorgo di 300) e John Connor (Thomas Dekker da Heroes), colui che da grande salverà l'umanità dall'apocalisse della macchine, decisi a cambiare il futuro e distruggere il focolaio che porterà allo sterminio dell'umanità.

John è sedicenne e deve scappare nello spazio e nel tempo dal T-888, qui chiamato Cromartie, che vuole fargli la pelle. Ad aiutarlo è stata mandata una cyborg riprogrammata, Cameron (chiaro omaggio al padre della saga), interpretata dalla bella Summer Glau. I tre partono nel futuro per scoprire che tutto nasce da un programma chiamato Il Turco, costruito per giocare a scacchi, in qualche modo il modello strategico delle guerre. La serie si prefige di raccontare nel dettaglio i fatti che porteranno al Giorno dei Giudizio (che qui viene spostato nel 2011) attraverso una serie di azione e fantascienza. Diversi personaggi presi da diverse serie televisive (c'è Dean Winters, O'Riley di Oz,Brian Austin,Green il David di beverly Hills,Catherine Dent,la Denny di The Shield per citare i principali) spalleggiano la storia che gira comunque intorno alla protagonista che da il nome alla serie e a John e Cameron. In particolare ruba la scena agli altri personaggi un po' stereotipata proprio la ragazza robot, la cui prova di interpretazione è veramente dura, che lascia trasparire una certa umanità che la macchina comincia ad apprendere dall'uomo.

Forse per lo sciopero degli sceneggiatori, la prima serie è durata solo nove episodi nei quali spesso si trovano falle di sceneggiatura. Si ha un po' l'impressione che la serie sia un po' messa insieme grossolanamente cercando di riunire elementi popolari, senza curarsi troppo dell'armonia narrativa. In realtà ci sono diversi ottimi spunti che se venissero sviluppati sarebbero vincenti. La ricerca dell'anima di Cameron, i riferimenti cristologici dei personaggi, l'agente dell'FBI che si crea un'ossessione per questi eventi pazzeschi. Invece l'indecisione su dove puntare il mirino senza spostarsi troppo dalle caratteristiche più commerciali della serie non la rendono ancora perfetta. Non sappiamo ancora se siano state confermate le puntate per una nuova stagione. Il plot ha lasciato enormi cliffhanger che se non venissero risolti lascerebbero i fan della serie nello sconcerto. Speriamo nel futuro.



a cura di Gianluigi Perrone

NIP/TUCK STAGIONE 5


FX Network - 2003 Creato da Ryan Murphy
Julian McMahon,Dylan Walsh,Joely Richardson,John Hensley,Roma Maffia,Kelly Carson,Portia DeRossi,Bradley Cooper,AnnaLynne McCord

Parte alla grande la quinta stagione di Nip/Tuck,che ormai si può definire la "soap opera exploitation" della tv. Come da season final della stagione 4, lo studio McNamara/Troy si sposta a Los Angeles, una maniera funzionale per dare freschezza alla serie. Ed in effetti, se Miami è considerata la capitale del vizio, sicuramente Los Angeles lo è della superficialità e del desiderio di fama a tutti i costi. Non tardano ad arrivare voci che parlano di guest stars di lusso come Madonna e Nicole Kidman e potremmo maliziosamente dire che probabilmente seervivano per alzare un po' l'audience visto che, a conti fatti, di costoro nella serie non si è vista l'ombra. Poco male perchè i primi episodi sono comunque ottimi, a tratti geniali.

Los Angeles prevede tutte le situazioni in cui si sono trovati i personaggi della serie ma elevati alla potenza. In particolare le debolezze dei due protagonisti vengono portare all'eccesso. Julian McMahon ha decisamente un savoir faire comico inedito che viene ripreso dal suo passato di sciupafemmine vanesio. Infatti i due chirurghi plastici, catapultati nello star system, cominciano a capire che devono entrare in quell'ambiente completamente, tanto che vengono ingaggiati (sulla spinta del desiderio dei riflettori di Christian) per una serie tv "Hearts'n'Scalpels" che prende in giro sia la stessa serie Nip/Tuck che le innumerevoli serie medical drama che spopolano in tv. Innumerevoli strizzate d'occhio al mondo della tv e, come tradizione della serie di Ryan Murphy, un occhio particolare alla realtà. Non è escluso che alcuni nuovi personaggi come Aidan Stone (Bradley Cooper) l'attore di "Hearts'n'Scalpels" seguito dai due protagonisti,il produttore Eddie Prune (un fantastico Oliver Platt)e personaggi che circolano intorno ai set, completamente fuori di testa,siano ispirati a gente reale.

Questo ambiente e i suoi abituè mettono alla prova anche gente che ne ha viste di tutti i colori come Sean e Christian. Naturalmente gli intrighi sessuali non mancano, a cominciare da Julia, Joely Richardson, che dopo i disastri con i due medici deciderà di essere diventata lesbica, introducendo il personaggio della sua fidanzata, Olivia (Portia DeRossi). Sean verrà accostato sentimentalmente per breve tempo all'attrice Kate (Paula Marshall), sempre per testare i problemi più che altro mentali di una star di Hollywood, ma il verò personaggio rivelazione della serie a far girare seriamente la testa al dottore McNamara e a tutti gli spettatori. Fino ad oggi la bomba sexy della serie era stata la ex di Christian, Kelly, che avevamo lasciato insieme a Matt presi completamente da Scientology. Il personaggio era anche reattore di impulsi sessuali vista la sua vita sessuale disinibita da pornostar. Era difficile andare oltre fino a che non è comparsa Eden, nel film la 18-enne figlia di Olivia, che diventa il fanale rosso della serie. L'attrice AnnaLynne McCord, oltre ad essere incredibilmente avvenente, scatena fuori dal personaggio telluriche pulsioni sessuali che indirizza verso Sean.



Gli autori sena pudore di Nip/Tuck scatena tutte le fantasie al limite della pedopornografie verso questa fanciulla che si presenta dapprime come una ragazzetta allegra, per poi dimostrarsi una sboccatissima ninfomane al limite della psicopatia. Ben presto Eden diventerà il villain numero uno della serie, facendosi odiare da tutti e conducendo verso le derive crime che ogni volta predilige Nip/Tuck per completare l'opera. Infatti nella seconda parte della serie, dopo tutti i divertenti riferimenti al mondo della tv, compresa una puntata sperimentale in cui viene ripreso un assurdo reality all'interno della clinica (Plastic Fantastic!), come sempre cominciano a scarseggiare le idee e entrano in ballo indagini e crimini. Ritorna il personaggio di Matt che, dopo anni di casini, ha un po' stufato con i suoi guai e le sue relazioni assurde. Qui per completezza, dopo aver perso la figlia da una come Kimber, per tossicodipendenza, ingaggia una relazione prima con una vittima di un attentato terroristico ridotta come Freddy Krueger e poi con una sua sorellastra. Gli stessi autori ironizzano indirettamente con le eccessive scappatelle di Matt e forse sarebbe il caso di chiudere il personaggio. Lo sciopero degli sceneggiatori è forse stato positivo per Nip/Tuck visto che la seconda parte claudicava negli eventi. Mentre la ninfomane Eden prende il ruolo della pazza omicida, entra in gioco un personaggio borderline, che si rivelerà essere anche pericoloso, protagonista di una storia abbastanza prevedibile che chiude anzitempo la stagione. In conclusione la stagione vale tantissimo per la prima parte, soprattutto per gli stacchi comici veramente riusciti. Non si hanno notizie dell'accorpamento degli episodi rimasti fuori dalla serie.

Non dovremmo aspettare molto visto che la serie è stata lasciata su un cliffhanger non indifferente.



a cura di Gianluigi Perrone

mercoledì 19 dicembre 2007

AFRO SAMURAI - PRIMA STAGIONE



Basterebbero le premesse per annoverare Afro Samurai tra le uscite anime più appetibili di sempre. Un taciturno samurai errante di colore conosciuto come Afro, per la sua ingombrante pettinatura, vaga per un medioevo giapponese futuristico alla ricerca di vendetta e della fascia di Afro Samurai Numero Uno, il cui possessore dominerà il mondo e verrà salutato come un Dio. Se a questo si aggiunge una crew di extralusso che schiera tra i doppiatori nientemeno che Samuel L. Jackson per la voce di Afro, ma più che altro della sua logorroica spalla comica, Ninja Ninja, e Ron Perlman per la nemesi di Afro, Justice, "il Pistolero dalle Tre Braccia", come originariamente fu battezzato, oltre che le suggestive musiche di RZA leader del Wu Tang Clan, ormai dichiarato genio dell' hip hop più sperimentale, non si fa fatica a prevedere la proverbiale "figata pazzesca". Il fatto è che, nomi illustri a parte, la miniserie in 5 puntate diretta da Fuminori Kizaki, partita come cult già dalla sua genesi, funziona sul serio. La storia di vendetta e massacri all'arma bianca di Afro mantiene il respiro di poche puntate ma si tiene costantemente a livelli altissimi e non lesina continui colpi di scena e picchi emotivi. Il discorso è che nonostante la produzione materiale del prodotto sia quasi completamente giapponese,la Gonzo studio mantiene un occhio particolarmente attento al mercato occidentale ed a valorizzare gli elementi di richiamo che ha a disposizione(ad esempio: di fatto Ninja Ninja esiste esclusivamente per far parlare di più Samuel L. Jackson). Nonostante, ad una occhiata fugace, si possa identificare Afro Samurai come una rivisitazione fantascientifica di Ghost Dog ,le influenze reali si palesano immediatamente con un prologo che cita esplicitamente Kill Bill (le stesse musiche di RZA richiamano il precedente lavoro con Tarantino) e soprattutto nei continui rimandi alla sci-fi più popolare come Terminator, Robocop nonché una velata ma geniale strizzatina d'occhio a Star Wars con una versione bizzarra di Darth Vader, che determinano il surreale elemento cyber-punk dell'anime. A questo si sommino gli elementi più classici e superficiali del chambara, tra arti e teste mozzate e geyser di sangue, per avere una istantanea chiara del progetto Afro Samurai, tra gli incontri artistici tra Oriente ed Occidente più munifici degli ultimi anni.

di Gianluigi Perrone

mercoledì 7 novembre 2007

NIP/TUCK SEASON 1-4



FX Network - 2003 Creato da Ryan Murphy
Julian McMahon,Dylan Walsh,Joely Richardson,John Hensley,Roma Maffia,Kelly Carson


Delle serie di nuova generazione, Nip/Tuck è quella che ha avuto un successo più controverso. Questo forse perchè l'immediato richiamo di pubblico cozzava apparentemente con tematiche cruente. La serie, creata da Ryan Murphy nel 2003 è infatti una strana commistione di elementi commerciali con la sperimentazione più selvaggia. Nonostante abbia fatto fatica a trovare una collocazione precisa ed una struttura esatta e funzionale, il fatto di partire da presupposti assurdi la rendeva e la rende tutt'ora diversa dagli altri. Questo per svariati motivi. Innanzitutto la serie ruota intorno alle personalità dei due protagonisti, il dottor Christian Troy e il Dottor Sean McNamara, soci del medesimo studio in Miami. La location non è assolutamente casuale visto che la capitale dello stato della Florida è considerata anche la patria della superficialità
e del bengodi.

Difatti i due sono lungi dall'essere i bravi dottori classicamente rappresentati nelle serie tv. In primis, il fatto di essere chirurghi plastici li mette immediatamente in fondo alla categoria per essere,giocoforza, la specializzazione meno urgente,più obsoleta e spesso con un'etica più labile dell'albo. La serie basa i suoi primi passi sulla differenza tra le personalità dei due colleghi, l'uno, Sean McNamara, un medico serio dedito alla professione, l'altro,Christian Troy,uso al vizio,alle scorrettezze ed al degrado morale. Le prime battute ripetono, anche troppo macchinosamente, questo rituale. Sean diventa sempre un po' Christian e Christian un po' Sean. Va da sé che i due personaggi si compensino ma il problema è che non vi era una continuity morale adatta. Alla fine di ogni episodio tutti avevano imparato la morale ma all'inizio del successivo erano tornati punto e a capo. La serie ha continuato a mantenere questo difetto per un bel po' di tempo, sfruttando come punto di forza l'enorme carattere exploitation. Molto spesso la serie è arrivata a livelli splatter, mostrando con dovizia di particolare le operazioni chirurgiche ben più impressionanti di carneficine horror perchè più comuni. Il flirt con lo splatter è rimasto una costante della serie che si è anche confrontata con alcuni stereotipi del genere,quasi sperimentando strade aliene. Tanto che per una stagione si avrà a che fare con un serial killer, un espediente assolutamente poco funzionale che voleva essere da collante per i vari episodi. Nonostante sia una serie drammatica infatti, Nip/tuck contiene molta ironia che si riferisce spesso alle debolezze dei suoi personaggi, Christian Troy principalmente. Oltretutto a fare da controaltare c'è una atmosfera asettica e quasi irreale che permea sin dalla sigla la serie, non tanto per l'ambiente sterile delle sale operatorie, che sicuramente hanno creato l'ispirazione, ma per le scenografie spoglie e spesso disperatamente solitarie accompagnato quasi sempre da musica dub da camera. Questo elemento è stata la vera forma rivoluzionaria di Nip/tuck perchè ha contribuito ha dare un senso ulteriore ai suoi personaggi. I due protagonisti e tutti i loro familiari ed amici che circolano intorno alle loro vite diventano spesso involucri di carne quasi vuoti, incapaci di emozioni se non terrene. Quello che spesso risalta è una cinica amoralità che è furbamente espressa nel sesso, l'elemento più presente e chiave, che viene praticato in tutte le sue forme in assoluto senza alcun freno inibitorio. Uno degli elementi shockanti è che non viene mai risparmiato nulla dal punto di vista sessuale,neanche le perversioni più allucinanti.

I personaggi, Christian ma soprattutto l'ormai corrotto Sean, passano attraverso qualsiasi forma di lussuria in una maniera così vuota e disperata da divenire la vera vena drammatica della storia. Il nome del sesso infatti le amicizie di questi personaggi, i loro affetti vengono a incrinarsi, si scende a patti veramente bassissimi nonostante un tenore di vita oltre il superfluo, la famiglia si disgrega e nonostante gli sbagli si ricade, in maniera frivola, negli stessi errori. Per un periodo si arriva quasi a detestare questi personaggi che hanno tutto e lo distruggono in maniera insulsa ma presto questa loro degenerazione conferisce loro un senso di misera pietà ed in seguito subentra una affezione nel vedere che in loro c'è ancora possibilità di provare sentimenti nonostante una corruzione tale. Le vite dei due protagonisti cominciano a trasformarsi nel momento in cui tutto è crollato, nonostante rimangano sempre sé stessi con le caratteristiche che li hanno distinti agli spettatori. La serie ha così creato due tipi di sex symbol,Christian eternamente infantile e costantemente circondato da donne con cui fa ogni tipo di sesso e Sean che reagisce al suo fallimento familiare,il divorzio un figlio scapestrato che non è nemmeno suo, cercando disperatamente altre strade. Non bastando a sé stesse, le vicende della famiglia allargata si fondono con i casi chirurgici(ogni puntata è il nome di un paziente)che a detta di Ryan Murphy sono presi da casi clinici veri, e a una storia generale a cui è dedicata la serie(il serial killer, il narco trafficante etc). Il successo di Nip/tuck sta probabilmente nel fatto che è una naturale evoluzione delle telenovelas o delle soap opera. In fin dei conti racconta di gente benestante e dei loro capricci di cuore. L'elemento aggiuntivo è il fatto che non tiene gli eventi semplicemente raccontati ed immaginati ma rimesta nello sporco, amplificando gli intrighi e la corruzione dei personaggi. Questo crea un effetto assolutamente propulsivo proprio perchè nelle soap opera si richiama il senso di invidia nello spettatore che ha la sua rivalsa vedendo gente che ha denaro e donne bellissime soffrire per i giochi del destino o per la propria ingordigia(emblematico sin dal titolo il caso della telenovela Anche i ricchi piangono). In questo caso il denaro è solo un mezzo e il sesso è più esplicito quindi il dolore provato da questi personaggi è più reale. Non è escluso che l'idea della serie potrebbe essere che non c'è limite alla corruzione umana. Dopo un percorso di quattro stagioni l'evoluzione dei personaggi è stata quasi completa, i loro difetti sono diventati simpatici, Christian Troy, l'ormai icona Julian McMahon, è diventato quasi macchiettistico nel suo gongolarsi con le donne e gli autori si divertono ad affossarlo con problemi di età,peso e soprattutto autostima. Nel tentativo di evitare di arrivare ad un punto morto, la serie è arrivata ad un ideale finale per ripartire quasi da zero come in uno spin-off, trasferendo lo studio di chirurgia plastica da Miami a Los Angeles, esattamente Hollywood. Questo permette agli autori di partire da coordinate diverse e idealmente far passare per un semplice purgatorio l'inferno precedente di Miami, inducendo l'idea che sarà a Hollywood che i due protagonisti ne vedranno veramente di cotte e di crude. La trasferta, oltre al rinnovo narrativo, dà la possibilità,grazie ai sempre altissimi livelli di share, di avere un numero notevole di guest stars in futuro. Si è addirittura parlato di Madonna e Nicole Kidman.




Episode List - Lista Episodi
Season 1


1. 1- 1 Pilot
2. 1- 2 Mandi/Randi
3. 1- 3 Nanette Babcock
4. 1- 4 Sophia Lopez
5. 1- 5 Kurt Dempsey
6. 1- 6 Megan O'Hara
7. 1- 7 Cliff Mantegna
8. 1- 8 Cara Fitzgerald
9. 1- 9 Sophia Lopez II
10. 1-10 Adelle Coffin
11. 1-11 Montana/Sassy/Justice
12. 1-12 Antonia Ramos
13. 1-13 Escobar Gallardo

Season 2

14. 2- 1 Erica Noughton
15. 2- 2 Christian Troy
16. 2- 3 Manya Mabika
17. 2- 4 Mrs. Grubman
18. 2- 5 Joel Gideon
19. 2- 6 Bobbi Broderick
20. 2- 7 Naomi Gaines
21. 2- 8 Agatha Ripp
22. 2- 9 Rose & Raven Rosenberg
23. 2-10 Kimber Henry
24. 2-11 Natasha Charles
25. 2-12 Julia McNamara
26. 2-13 Oona Wentworth
27. 2-14 Trudy Nye
28. 2-15 Sean McNamara
29. 2-16 Joan Rivers

Season 3

30. 3- 1 Momma Boone
31. 3- 2 Kiki
32. 3- 3 Derek, Alex, and Gary
33. 3- 4 Rhea Reynolds
34. 3- 5 Granville Trapp
35. 3- 6 Frankenlaura
36. 3- 7 Ben White
37. 3- 8 Tommy Bolton
38. 3- 9 Hannah Tedesco
39. 3-10 Madison Berg
40. 3-11 Abby Mays
41. 3-12 Sal Perri
42. 3-13 Joy Kringle
43. 3-14 Cherry Peck
44. 3-15 Quentin Costa

Season 4

45. 4- 1 Cindy Plumb
46. 4- 2 Blu Mondae
47. 4- 3 Monica Wilder
48. 4- 4 Shari Noble
49. 4- 5 Dawn Budge
50. 4- 6 Faith Wolper, PhD
51. 4- 7 Burt Landau
52. 4- 8 Conor McNamara
53. 4- 9 Liz Cruz
54. 4-10 Merrill Bobolit
55. 4-11 Conor McNamara, 2026
56. 4-12 Diana Lubey
57. 4-13 Reefer
58. 4-14 Willy Ward
59. 4-15 Gala Gallardo

di Gianluigi Perrone

domenica 30 settembre 2007

DEXTER - STAGIONE 1

SHOWTIME - 2006 - Creato da James Manos Jr
Michael C. Hall,Julie Benz,Jennifer Carpenter,Erik King,Jaime Murray,Lauren Vélez,David Zayas,James Remar,C.S. Lee,Devon Graye,Dominic Janes,Christian Camargo


E' da quando è stato partorito quell'obbobrio del film di Mary Harron che in molti sperano di vedere una nuova trasposizione di American Psycho. Non che fosse poi tutto questo orrore ma non aveva una scheggia della potenza annichilente del romanzo. La agghiacciante storia di un serial killer che vive in mezzo alla gente nascosto dietro un alone di rispetto e superficialità che compie le sue efferate completamente indisturbato. Ed ecco che James Manos Jr,produttore già di serie cult come i Soprano e the Shield,e gli sceneggiatori Daniel Cerone e Melissa Rosenberg pensano bene di farne addirittura una serie televisiva. A dire il vero la serie si ispira al romanzo Darkly Dreaning Dexter di Jeff Lindsay(in Italia La Mano Sinistra di Dio, qui potete leggerne il primo capitolo) che ha anche due seguiti ma possiamo tranquillamente dire che il romanzo di Bret Easton Ellis è la madre di tutti i romanzi con protagonista un rispettabile assassino seriale. D'altronde Dexter omaggia il suo illustre predecessore usando una volta lo pseudonimo di Patrick Bateman.

La serie si discosta anche dal suo modello ufficiale, partendo dal medesimo assunto, cioè la vita del personaggio di Dexter e la sua sfida con l'Ice Truck Killer per poi discostarsene,anche se in linea di massima la storie rimane quella. Perfetta la cornice di Miami, capitale dello sfarzo e della superficialità, dove Dexter Morgan fa l'ematologo nella omicidi insieme allo sorella Debra, detective della omicidi e un nutrito gruppo di colleghi. Dexter ha anche una grande passione per il cibo,che sta sicuramente a indicare quella insaziabile fame che lo caratterizza,e per l'omicidio. Infatti a causa di un misterioso trauma che non riesce a rammentare Dexter ha un irresistibile impulso ad uccidere. La sua vita sarebbe segnata se non fosse che il padre adottivo, Hanry, lo educa a canalizzare la sua violenza insita contro coloro che fanno del male. A questo punto Dexter diventa il serial killer degli assassini. Un concetto che a qualcuno potrebbe piacere visto che,nonostante i comportamenti non abbiano alcuna finalità di giustizia sommaria, il patrignio di Dexter per nome,aspetto e professione ricorda il Dirty Harry di Clint Eastwood e la sua mentalità conservatrice lascia intravedere questo tipo di direzione.

La serie ha raggiunto un incredibile successo con la sua capacità di fare un melange
delle caratteristiche delle migliori serie in circolazione, tra CSI,l'asetticità splatter di e un parco attori veramente nutrito. Il protagonista, Nip/TuckMichael C. Hall è noto come il David Fisher in Six Feet Under ed in effetti è dura togliersi dalla testa quel suo modo di fare che è diventato famoso nel mondo queer, se ci mettiamo poi che Dester ha evidenti problemi sessuali con la fidanzata, questo non aiuta certo a dimenticare il precedente successo di Hall. Buona parte degli attori della serie vengono da Oz,come Laura Vélez e David Zayas ,James Remar,il padre di Dex è un ottimo caratterista utilizzato spesso da Walter Hill, mentre Julie Benz,che è Rita la ragazza/copertura di Dexter con un passato di violenze domestiche e due
figli a carico, ha un curriculum veramente corposo,sia televisivo che cinematografico,che va da Buffy a Qualcosa è cambiato. E' innegabile comunque che la vera stella della serie per le incredibile capacità artistiche sia Jennifer Carpenter che ci aveva terrorizzato con la sua interpretazione in L'Esorcismo di Emily Rose. Anche qui l'esile attrice riesce a dimostrare la sua bravura nella mascolina e sboccata(ma fragile) sorellastra/collega di Dexter. La serie va sul pesante sia con il turpiloquio (la f word è gettonatissima) sia nella violenza (sangue ed arti amputati ovunque). A mano a mano che la serie va avanti c'è sempre più interesse verso il puzzle che ricompone la vita di Dexter e le intenzioni della sua nemesi,il serial killer a cui danno la caccia. La soluzione a dire il vero sarebbe anche banale ma
il dramma di incertezza di Dexter catalizza l'attenzione della serie e gli sceneggiatori sono abili a sviare l'interesse con alcune sottotrame. La serie si concentra molto sul dramma di Dexter di essere "vuoto" e doversi adeguare alla vita tra le persone normali. Cerca di diventare mentore per un giovane violento,così come fu suo padre, e sarebbe stato interessante vederlo in questa veste, invece sembra sempre più arenarsi verso l'accettazione passiva del compromesso con cui vive. Sarà interessante il bivio davanti a cui si troverà alla fine della prima serie.

Il successo di Dexter è sicuramente meritato anche se guardandolo nell'insieme si nota che non è una serie particolarmente complessa,fatta più con mestiere ed esperienza che con effettivo talento. Non si può assolutamente definire una serie commerciale visto l'alto tasso di gore che la popola eppure sarebbe piaciuto un ruolo un po' più smaccatamente cattivo per il protagonista che,in fondo,nonostante la sua continua affermazione di non provare sentimenti è evidente legato da affetto nei confronti dei propri cari. Una mensione particolare va alla sigla della serie che è a dir poco geniale,in cui Dex compie normali azioni mattutine come spremere un'arancia,mangiare la colazione e allacciarsi le stringhe che però vengono interpretate con evidenti riferimenti alla sua violenza omicida.


1x01 - Dexter
1x02 - Crocodile
1x03 - Popping Cherry
1x04 - Let's Give the Boy a Hand
1x05 - Love American Style
1x06 - Retun to sender
1x07 - Circle Of Friends
1x08 - Shrink Wrap
1x09 - Father knows best
1x10 - Seeing Red
1x11 Truth to be told
1x12 Born Free


di Gianluigi Perrone